Inquinamento luminoso o del cervello?

Leggo su CNN che qualcuno ha avuto la brillante idea di lanciare in orbita dei manifesti pubblicitari di dimensioni tali da apparire, ad un osservatore terrestre, grandi come la Luna. Vi immaginate il cielo tappezzato di scritte pubblicitarie invece che di stelle ?

Ma, a parte le conseguenze "tecniche" dell'occultazione del cielo, pensate allo straniamento prodotto nel nostro cervello per il fatto di vedere incombere sulla testa, anzichè i nostri amati astri, una cappa di insegne luminose che ci suggeriscono, ma a questo punto si puo' dire "ci impongono", di bere il prodotto X o di vestirci con i jeans Y.

La faccenda mi ricorda un bel cartone animato di Bruno Bozzetto uscito nel 1968. In esso si narrava la storia di Etty Betty, una "tycoon" dell'industria, la quale, con lo scopo di costringere i clienti a comperare i suoi prodotti, lanciava in aria dei missiletti i quali erano alla perenne ricerca di qualche malcapitato nel cui cranio andavano infine a conficcarsi. Una volta stabilito il contatto, era un gioco da ragazzi "convincere" via radio le persone bersagliate a comperare i prodotti Etty Betty.
Cartello orbitante onnipresente=missile di Etty Betty. Ho abbastanza fiducia nell'uomo per credere che prevarrà il buon senso e che quindi questi diabolici pannelli non verranno mai messi in orbita. Almeno lo spero. Ma ci sarà da stare veramente tranquilli, dal momento che siamo ABITUATI a ricevere spam nella e-mail, banners pubblicitari in qualsiasi sito, pubblicità ossessiva alla radio ed alla televisione, messaggi indesiderati per fax e telefonino, e persino di dover sfogliare nella stampa decine di pagine di rèclame prima di trovare la notizia che ci interessa? Non ci sarà qualcuno che, usando i pannelli spaziali ed approffittando del fatto che ORAMAI  hanno plagiato i nostri cervelli in modo da farci accettare di tutto e di più, vorrà varcare ogni limite e trasformare quelle che ci illudiamo essere le nostre libere scelte in imposizioni scese dall'alto (in tutti i sensi)?
Orwell, al confronto, farebbe la figura del dilettante.
Stiamo all'erta. Il patrimonio più prezioso che abbiamo é il nostro cervello. Usiamolo come un efficiente e rigoroso filtro selettivo, e non facciamoci condizionare passivamente ne' dall'attuale propaganda di qualsiasi tipo ne', tantomeno dalla micidiale se pur futuribile pubblicità spaziale. E con questo invito, più filosofico che astronomico, vi ringrazio per la pazienza di avermi letto e vi saluto tutti.

Antonio Zanardo