Chi l'avrebbe mai detto?

Abituati a pensare ai grandi astronomi del passato come a persone illuminate che con le loro intuizioni e scoperte hanno aperto la nostra conoscenza del cosmo a nuovi orizzonti, mettendo ciascuno al posto giusto un nuovo, diverso tassello di questo puzzle senza fine, non ci siamo mai soffermati a considerare la loro natura umana...  con tutti i suoi bisogni (anche questi "semidei" dovevano pur provvedere a sé e alle loro famiglie, né più né meno come tutti noi), e quotidiane competizioni (nella quali invidie, gelosie, supponenza e scorrettezze trovavano - allora come ancor oggi - facilmente casa).

Potrà mai essere che tante scoperte e invenzioni siano il risultato "incidentale" di tutt'altre cose nelle quali questi grandi uomini erano affaccendati?

E sapevamo che buona parte dei progressi dell'astronomia del '600,  del '700 e dell'800, compresa la fondazione di storici osservatori (Greenwich per citare il più famoso), sono stati raggiunti per soddisfare l'esigenza di una navigazione sicura, di avere un buon punto nave, di conoscere latitudine e, più difficilmente, la longitudine? E che la misura della longitudine è, in ultima analisi, un problema legato alla conoscenza dell'"ora esatta"?

E che per questo re e nazioni avevano promesso premi "milionari" a chiunque avesse escogitato metodi e strumenti universalmente validi e ripetibili, anche a bordo delle navi che, solcando l'oceano, erano in balìa di venti, onde e tempeste?
Nell'era del GPS e del cellulare, coi quali possiamo sapere e visualizzare dove siamo con estrema precisione giusto pigiando un tasto (pure virtuale, sul touch screen...), ripercorrere a Casa Marina la storia della misura della longitudine e con essa gli aneddoti di vita di una dozzina di grandi astronomi del passato, a partire da Apiano e Galileo, per arrivare all'astronomo reale Maskelyne - ai più meno conosciuto, è stato un viaggio piacevole e ricco di sorprese e stimoli.

Al... "timone" della serata, la prima del programma di conferenze del Parco delle Stelle per il 2017, il nostro Luca Zaggia, socio fondatore dell'A.A.E. e ricercatore del CNR-ISMAR, che con la
sua consueta passione e un ritmo incalzante ci ha narrato antefatti, fatti e retroscena di questa imprevedibile storia, quasi a voler dare la trama di un avvincente film d'azione.

Senza farci mancare il colpo di scena finale... scoprendo che che anche la moderna orologeria è figlia vittoriosa di questa lunga rincorsa e gara per la misurazione della longitudine, gara nella quale l'astronomia - concettualmente infallibile - non ha potuto far altro che certificare, suo malgrado e nonostante le nuove importanti tappe (come la misurazione della velocità della
luce, delle prime distanze astronomiche, i primi cataloghi stellari ed effemeridi, ...), il primato della nuova tecnologia.

Meritatissimo il lungo applauso del numeroso pubblico, interessato e attento, che si è successivamente soffermato per domande e altre curiosità.

Il prossimo appuntamento con le Cene Stellari di Terra di Mezzo e le Conferenze del Parco delle Stelle a Casa Marina sabato 18 marzo, alle ore 21, con il Prof. Simone Gazzetta che ci farà luce, tra l'altro... sull'energia oscura!

A presto!